L’Unione europea compie 30 anni. È infatti il 7 febbraio del 1992 quando a Maastricht, nei Paesi Bassi, viene firmato il TUE, il Trattato sull’Unione europea.

Siamo alla fine di quello che lo storico Eric Hobsbawm battezzò come “il secolo breve”: il muro di Berlino è crollato da appena due anni e soltanto poche settimane prima, nel dicembre 1991, si è disgregata l’Unione Sovietica.
Col terzo millennio alle porte, il mondo e l’Europa stanno drasticamente cambiando volto.
Quello che viene formalizzato a Maastricht è il primo mattone di un progetto ambizioso, che sancisce la nascita di quella che è l’Unione europea che conosciamo oggi. Nella cittadina olandese, i leader degli allora 12 stati membri della CEE danno così il via ad una nuova e rivoluzionaria fase del processo di integrazione europeo.
I 3 pilastri su cui si fonda il Trattato vanno oltre quel rapporto di collaborazione, di stampo meramente economico e energetico, perseguito dalle tre Comunità europee (CEE, Euratom e CECA), tracciando il solco per la realizzazione di una politica estera e di sicurezza comuni e la cooperazione tra gli stati membri in materia di giustizia e affari interni, col rafforzamento dei poteri del Parlamento europeo, con la creazione delle basi per nuove politiche comuni (in materia di industria, trasporti, protezione dei consumatori, istruzione, gioventù e cultura) e l’introduzione del concetto di cittadinanza europea. Ma ciò che, nell’immaginario collettivo, rimane più impresso di Maastricht è l’avvio dell’unione economica e monetaria, che darà vita all’Euro, la nostra moneta unica, che da ormai 20 anni circola per il continente. Dall’entrata in vigore del Trattato, il 1° novembre 1993, l’Unione europea crescerà, fino ad arrivare ai 27 membri attuali, ma il processo di integrazione ancora oggi non si è arrestato.

Il prossimo 9 febbraio, nell’ambito della Conferenza sul Futuro dell’Europa, l’Istituto Diplomatico Internazionale ha organizzato un seminario dal titolo “A 30 anni da Maastricht: riflessioni sull’Europa e idee sul futuro”  che si terrà a Roma, nel quale verranno analizzati in prospettiva odierna i risultati raggiunti dall’UE sui fronti dell’unione politica, economica e monetaria, di politica estera, di sicurezza e di difesa, oltre che di cooperazione giudiziaria e di polizia, con una lente particolare puntata sul ruolo giocato dall’Italia nel processo di integrazione.

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