Ci ha lasciati a 65 anni David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo.

Data:
11 Gennaio 2022

Ci ha lasciati a 65 anni David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo.

È scomparso nella notte dell’11 gennaio, a causa delle complicanze dovute a una polmonite, il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.

La notizia lascia sgomenti e con un profondo senso di vuoto non soltanto i vertici dell’Unione europea, ma tutti coloro che credono nei valori di giustizia, solidarietà e libertà propri dell’UE.

Nato a Firenze nel 1956, Sassoli era conosciuto inizialmente per la sua professione di giornalista, per la quale lo ricordiamo come inviato della Rai e conduttore del TG1.

Nel 2009 si candida e viene eletto per la prima volta al Parlamento Europeo, del quale è stato eletto Presidente nel luglio del 2019. Dotato di straordinaria umanità, virtù riconosciutagli trasversalmente anche da avversari politici, si è sempre distinto nella sua attività presso le istituzioni europee per la profonda convinzione nei valori fondamentali dell’Unione: libertà, solidarietà e giustizia. Fermo sostenitore dell’importanza dell’uguaglianza, dell’inclusione, dell’unità europea e del rispetto dello stato di diritto, non si è mai tirato indietro nel sostenere questi principi e nel ribadirne il ruolo fondante per l’UE stessa, in special modo quando questi venivano messi in discussione dagli atteggiamenti di alcuni stati membri. 

Questo passaggio del discorso da lui pronunciato in occasione dell’insediamento come Presidente del Parlamento Europeo ne è testimonianza:

Siamo immersi in trasformazioni epocali: disoccupazione giovanile, migrazioni, cambiamenti climatici, rivoluzione digitale, nuovi equilibri mondiali, solo per citarne alcuni, che per essere governate hanno bisogno di nuove idee, del coraggio di saper coniugare grande saggezza e massimo d’audacia.

Dobbiamo recuperare lo spirito di Ventotene e lo slancio
pionieristico dei Padri Fondatori, che seppero mettere da parte le ostilità della guerra, porre fine ai guasti del nazionalismo dandoci un progetto capace di coniugare pace, democrazia, diritti, sviluppo e uguaglianza.

In questi mesi, in troppi, hanno scommesso sul declino di questo progetto, alimentando divisioni e conflitti che pensavamo essere un triste ricordo della nostra storia. I cittadini hanno dimostrato invece di credere ancora in questo straordinario percorso, l’unico in grado di dare risposte alle sfide globali che abbiamo davanti a noi.

Dobbiamo avere la forza di rilanciare il nostro processo di integrazione, cambiando la nostra Unione per renderla capace di rispondere in modo più forte alle esigenze dei nostri cittadini e per dare risposte vere alle loro preoccupazioni, al loro sempre più diffuso senso di smarrimento.

La difesa e la promozione dei nostri valori fondanti di libertà, dignità e solidarietà deve essere perseguita ogni giorno dentro e fuori l’Ue.

Cari colleghi, pensiamo più spesso al mondo che abbiamo, alle libertà di cui godiamo…
E allora diciamolo noi, visto che altri a Est o ad Ovest, o a Sud fanno fatica a riconoscerlo, che tante cose ci fanno diversi – non migliori, semplicemente diversi – e che noi europei siamo orgogliosi delle nostre diversità.
Ripetiamolo perché sia chiaro a tutti che in Europa nessun governo può uccidere, che il valore della persona e la sua dignità sono il nostro modo per misurare le nostre politiche…
….che da noi nessuno può tappare la bocca agli oppositori, che i nostri governi e le istituzioni europee che li rappresentano sono il frutto della democrazia e di libere elezioni…
….che nessuno può essere condannato per la propria fede religiosa, politica, filosofica…
che da noi ragazze e ragazzi possono viaggiare, studiare, amare senza costrizioni…

….che nessun europeo può essere umiliato e emarginato per il proprio orientamento sessuale… che nello spazio europeo, con modalità diverse, la protezione sociale è parte della nostra identità
….che la difesa della vita di chiunque si trovi in pericolo è un dovere stabilito dai nostri Trattati e dalle Convenzioni internazionali che abbiamo stipulato.

Il nostro modello di economia sociale di mercato va rilanciato. Le nostre regole economiche devono saper coniugare crescita, protezione sociale e rispetto dell’ambiente. Dobbiamo dotarci di strumenti adeguati per contrastare le povertà, dare prospettive ai nostri giovani, rilanciare investimenti sostenibili, rafforzare il processo di convergenza tra le nostre regioni ed i nostri territori.
[…]
Care colleghe e cari colleghi, l’Europa ha ancora molto da dire se noi, e voi, sapremo dirlo insieme. Se sapremo mettere le ragioni della lotta politica al servizio dei nostri cittadini, se il Parlamento ascolterà i loro desideri e le loro paure e le loro necessità.

Sono sicuro che tutti voi saprete dare il necessario contributo per un’Europa migliore che può nascere con noi, con voi, se sapremo metterci cuore e ambizione.

Riposi in pace Presidente.

Ultimo aggiornamento

11 Gennaio 2022, 10:53